
Questa realizzazione è stata progettata per la godronatura di materiali non eccessivamente duri. Infatti la struttura è interamente in ottone, un materiale non sopporta sollecitazioni molto forti, ad esclusione ovviamente dei godroni.
Lo stesso progetto può benissimo essere realizzato in acciaio, garantendo così una resistenza meccanica decisamente superiore.
La forma a due bracci evita al carrino (asse x) del tornio di forzare la sua struttura durante la codronatura.
Questa é un immagine dell’attrezzo inserito su un tornio Ceriani 203.
la tecnica di godronatura consiste nel posizionare i godroni a mordere il pezzo, i giri variano dal diametro e dal materiale comunque oscillano da i 50 giri al minuto hai 150. Una volta innescato l’avanzamento la passata va fatta senza staccare i godroni al ritorno del carrello (asse Z) e senza farli uscire dal pezzo, onde evitare di perdere il passo. Così facendo è possibile compiere vari passaggi con un affondamento progressivo leggero, evitando di sforzare la struttura. E’ molto importante una copiosa quantità di lubo-refrigerante/lubrificante per estrazione del truciolo che rovinerebbe la godronatura.
possiamo vedere un esempio di godronatura su ergal non completa. infatti le piramidi non sono appuntite. Anche se svolgono egualmente il compito di antisdrucciolo sulla manopola, tecnicamente non sono complete. Al completamento sono sufficienti ancora un paio di passate.